www.bresciapoint.it

venerdì 24 luglio 2009

BREBEMI; Illusorie aspettative di sviluppo da “anni 60”


CON 1.620 milioni si possono comprare 540 nuovi treni pendolari

Puntare sulla BREBEMI, cioè in un settore maturo come quello delle opere civili con limitate ricadute tecnologiche e modesti effetti occupazionali per unità di spesa, per il rilancio dell’economia è un’illusione. Si creano aspettative da costoso ritorno agli anni ’60. Anche sotto il profilo trasportistico il progetto solleva notevoli perplessità, sono irrealistiche infatti le previsioni di 60mila veicoli al giorno sulla BREBEMI che sommati ai 120mila attuali della A4 (le due autostrade sono parallele) porterebbero alla poco credibile previsione di traffico complessivo di 180mila veicoli sull’asta Milano Brescia. Il vero nodo del settore è costituito dal fatto che l’80% della mobilità italiana è di breve distanza e solo il restante 20% di lunga distanza pertanto gli interventi urgenti sono quelli locali. I problemi di viabilità locale (di Chiari, Romano L. e Treviglio ecc.) non possono essere risolti facendo una nuova autostrada. Gravi problemi di congestione viabilistica si concentrano negli ultimi 10 Km in penetrazione nelle aree metropolitane,cosa che tutti gli automobilisti sanno, come nel caso di Milano e Brescia. Il nodo non è quello di raggiungere l’hinterland milanese ma di eliminare l’imbuto delle tangenziali.
Certo alcuni utenti saranno contenti, anche i costruttori, ma sono troppo pochi per giustificare un onere di spesa di 1.620 milioni di euro. Con questi soldi si potrebbero comprare 540 treni pendolari e risolvere cosi l’annoso problema ferroviario nazionale. Ci sono nuove, inutilizzate e costose linee ferroviarie ma scarseggiano i treni sul quadruplicamento della Milano Treviglio sulla raddoppiata linea Bergamo Treviglio e sul Passante di Milano a dimostrazione che più che a nuove opere civili serve una migliore capacità gestionale nei trasporti..

da Dario Balotta

Nessun commento:

Posta un commento