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venerdì 24 luglio 2009

Berlusconi inaugura la Brebemi Legambiente: «Serve agli speculatori»


Il presidente del consiglio ha dato il via al cantiere di Urago d'Oglio dell'autostrada che collegherà Brescia a Milano. Gli ambientalisti non ci stanno a veder sostituita la campagna con i capannoni e le lottizzazioni che porterà con sé. E denunciano i forti danni che subirà il territorio e l'agricoltura locale
Silvio Berlusconi ha dato il via ieri al cantiere di Urago d'Oglio della Brebemi, l'autostrada direttissima che collegherà Brescia a Milano. Il presidente del consiglio ha attivato lo starter della betoniera che ha scaricato sulla prima pietra la prima colata di cemento, accanto alla colonnina elettronica con il conto alla rovescia dei giorni che mancano al termine dell'opera: 1.259. I lavori, infatti, termineranno il 31 dicembre del 2012. Il progetto, definito dal Cipe nel giugno di quest'anno, prevede un tracciato di 62,1 chilometri collegando Brescia a Milano senza passare da Bergamo, decongestionando così la A4.

Gli ambientalisti non ci stanno a veder sostituita la campagna con i capannoni, i centri commerciali e le lottizzazioni che la BreBeMi porterà con sé: per questo, mentre con bossi e Matteoli Berlusconi dava il via ai lavori, si sono dati appuntamento nel Parco Oglio Nord, in una delle tante cascine che verrebbero rase al suolo se venisse realizzata la BreBeMi. "La Brebemi serve a questo – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – a creare un comodo accesso alle future speculazioni edilizie che sorgeranno dove oggi ci sono cascine e campi di produzione. Non c'è altra spiegazione plausibile per un'autostrada inutile, che nasce nell'hinterland bresciano e si impantana a Liscate in mezzo alla campagna del Parco Sud, in attesa della futuristica tangenziale esterna di Milano. Al patto scellerato tra amministratori regionali e partito del cemento non basta il Piano Casa: ora vogliono distruggere una delle campagne più produttive d’Italia”.

Le stime di traffico indicano che l'autostrada, a regime, sarà percorsa da circa 60 mila veicoli al giorno e libererà la viabilità locale dalla congestione ormai cronica. L'autostrada avrà un impianto di illuminazione su tutto il tracciato dove saranno installate centinaia di telecamere per monitorare il traffico e 60 cartelli informativi a messaggio variabile. Il progetto prevede la realizzazione di opere e misure di compensazione dell'impatto ambientale: saranno realizzati interventi per 181 milioni di euro. Ma i conti di Legambiente dicono benaltro. Innanzitutto, la scelta, solo apparentemente razionale, di affiancare all'autostrada il tracciato della futura ferrovia ad alta velocità Milano–Brescia farà sì che i campi verranno spazzati via per una larghezza pari a cinque volte quella del nastro d'asfalto: 1200 ettari di campagna cancellati per essere occupati dal sedime di autostrada, ferrovia, scarpate e spazi interclusi tra le due opere, che diverranno inaccessibili e quindi inutilizzabili. Aggiungendo lo spazio occupato da opere accessorie, svincoli, viabilità complementari e inevitabili lottizzazioni che sorgeranno ai ridosso degli 8 svincoli previsti, il danno alla zootecnia lombarda può essere quantificato in una perdita secca e definitiva di un centinaio di aziende medie, come dire 200.000 litri di latte al giorno.

Il costo complessivo dell'opera, tutta in project financing, sarà di 1.611 milioni di euro. "Con i nostri ricorsi sveleremo i trucchi della finanza di progetto, che porterà i contribuenti a pagare l'autostrada due volte: la prima volta per costruirla, la seconda per pagarne i pedaggi – rivela Dario Balotta, bresciano ed esperto di trasporti per Legambiente - Un duplicato della Milano-Venezia non aiuterà a risolvere i problemi che hanno i bresciani a raggiungere il centro di Milano: non servono nuove corsie in mezzo alla campagna, occorre risolvere il nodo di congestione delle tangenziali milanesi e disporre di una efficiente alternativa ferroviaria”

È stato stimato che ogni anno verranno creati circa 10mila posti di lavoro diretti e indiretti con un incremento annuo del Pil della Lombardia stimato in 400 milioni di euro. Con l'entrata in funzione della BreBeMi saranno risparmiati 6,8 milioni di ore attualmente perse in code e circa 20 milioni di ore in termini di riduzione dei tempi di percorrenza lungo i principali itinerari est-ovest. Ma gli ambientalisti non risparmiano critiche alla qualità del progetto, giudicata pessima. Ci sono voluti 10 anni per fare un progetto privo di compensazioni ambientali, se si escludono 4 milioni di euro da dividere tra i cinque parchi regionali che verrebbero devastati dai cantieri: alle compensazioni ambientali verrà destinato solo lo 0,25% dei costi complessivi dell'opera. Un'assurdità, possibile per il fatto che il progetto preliminare, nel lontano 2004, venne presentato con una VIA talmente carente da determinarne la bocciatura, poi by-passata con incredibili forzature contro le quali pende il ricorso al Consiglio di Stato depositato da Legambiente. “Ma la nostra battaglia legale è appena iniziata: non appena sarà pubblicata la delibera Cipe che approva il progetto definitivo, i nostri legali si metteranno al lavoro per impugnare anche quella”.

da lanuovaecologia.it

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