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martedì 30 giugno 2009

PDL: no al progetto ITER e alla fusione nucleare pulita



Per il Senato italiano la fusione nucleare (deuterio-trizio) non solo è costosa ma è anche di la da venire, meglio tenersi il nucleare tradizionale. Questa, in sostanza, la conclusione emersa nella relazione sull’indagine conoscitiva relativa al progetto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), a cui stanno lavorando diversi team scientifici e un consorzio a cui partecipano Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India e Corea del Sud per un costo perventivato di circa 10 miliardi di euro, a Caradache nel sud della Francia e che si pone come obiettivo di ottenre energia senza l’uso di carbone o petrolio ma attraverso la fusione nucleare.

Ma il Senato ha detto no anche anche al progetto DEMO il cui obiettivo è produrre energia elettrica derivata dalla fusione nucleare. Spiega Guido Possa senatore Pdl e Presidente della Commissione Istruzione:

Si tratta di un progetto plurimiliardario, la sola costruzione di Iter costerà sicuramente molto più dei 5 miliardi di euro preventivati. Ci vorranno dieci anni per la realizzazione dell’impianto e circa 25 per la sperimentazione. Se tutto funzionerà secondo i piani, la prima energia ottenuta per fusione termonucleare potrà essere utilizzata solo 20-30 anni più tardi, a partire dalla seconda metà del XXI secolo, quando, forse, si potrà godere di un’energia pulita, a basso costo e praticamente illimitata.

Ma noi a questo punto ci chiediamo: ma perchè l'Italia vuole rinunciare ad un progetto ambizioso portato avanti da tutte le potenze mondiali? La ragione del costo elevato ci sembra ridicola, anche perchè una ricerca di questo tipo porterà alla totale indipendenza economica del nostro paese.
Non è che in ballo ci sono interessi per sviluppare il VECCHIO NUCLEARE, non è che ci sono in ballo, come sempre degli interessi economici dei nostro parlamentari?


L’indagine è stata condotta dalla commissione al Senato dopo aver ascoltato Enea, Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Cnr, Consorzio Rfx di Padova, i responsabili dei programmi di fusione nucleare della Commissione Europea e il professore Bruno Coppi del MIT.

da Ecoblog

A Palazzolo il neo-sindaco vuole adottare i Blackberry... ma perchè non Skype o le e-mail?




Durante il discorso di insediamento del consiglio comunale, in data 27 giugno 2009, il sindaco di Palazzolo Alessandro Sala ha dichiarato di voler dotare tutti i consiglieri di un telefonino blackberry, in quanto strumento di lavoro ed immediata comunicazione.

Le domande sorgono spontanee: saranno i cittadini a pagare? L’operazione blackberry quanto verrebbe a costare?
Ricordo che un abbonamento Blackberry Vodafone costa dai 60 ai 160 euro al mese. Ovvero 720 / 1920 euro anno per apparecchio (sempre che non superino il tetto di traffico utilizzandolo anche per uso personale), da moltiplicare per il numero dei consiglieri.

Posto che il comune si deve già preoccupare dei milioni di euro di passività, come primo atto, da un sindaco ci aspettavamo qualcosa di maggiormente significativo nei confronti della collettività.

Per rimanere in tema di telecomunicazione (argomento molto caro a Palazzolo a 5 Stelle), consiglio ai nostri dipendenti di utilizzare skype per comunicare in modo rapido fra i vari organi amministrativi e, nel contempo, per mettere in condizione i cittadini di telefonare a costo zero, magari attivando anche un filo diretto con l’amministrazione stessa (vedi la nostra proposta programmatica sull’introduzione di skype in comune). Se proprio si devono spendere dei denari pubblici è bene allora farlo nella direzione giusta: un investimento intelligente sarebbe quello di installare degli impianti wi–fi in zone strategiche della città per diffondere Internet fra tutti i cittadini, ricordando che quelli di San Pancrazio aspettano ancora una connessione a banda larga.

È bene comunque far notare che il capogruppo del (Pd) G. Baitelli ha dichiarato che, sia lui sia i consiglieri di appartenenza continueranno ad utilizzare i propri telefonini rinunciando al blackberry.


A cura di Claudio Cominardi di Palazzolo sull'Oglio a 5 stelle

AGGIORNAMENTO DEL 04 Luglio 2009 --------------

Si evolve la guerra del blackberry. Dal Bresciaoggi di venerdi 3 luglio (che cita Palazzolo a 5 stelle e il suo impegno in coda allarticolo) apprendiamo che al no di Baitelli (Pd), si aggiunge anche quello di Rubagotti (Impegno civica); Selina Grasso (Udc+Palazzolocambia) più possibilista. Ecco larticolo:


Un BlackBerry a tutti i consiglieri a spese del Comune: lo ha proposto Alessandro Sala, sindaco di Palazzolo, spiegando anche l’intento dell’iniziativa ovvero la facilitazione nelle comunicazioni.

Immediato il rifiuto del Pd. Mino Baitelli ha osservato: «Il sindaco vuol far credere stranamente che gli errori della passata amministrazione vadano attribuiti solo a persone del suo partito, non a quelle di altri, che ha sostenuto negli ultimi due anni come commissario di Forza Italia. Vigileremo e controlleremo che le scelte della sua amministrazione non comportino ulteriore aumento irrazionale della spesa e degli sprechi del denaro pubblico».

Ecco poi la conclusione: «Per questo a nome dei consiglieri del Pd la invitiamo a non sprecare altro denaro dei cittadini per i BlackBerry che ha promesso a tutti: abbiamo già messo a disposizione i numeri dei nostri cellulari per essere contattati senza spese per il Comune».

Analogo rifiuto da Tarcisio Rubagotti (Impegno Palazzolo) che ha dichiarato: «Non accetterò alcun BlackBerry a spese dei palazzolesi: se l’obiettivo è il risparmio ci sono soluzioni semplici e poco costose come la posta elettronica certificata. Basterebbe creare una casella postale sotto il sito del Comune per evitare i costi di raccomandate e messo comunale. La posta certificata è già utilizzata comunemente dalla pubblica amministrazione».

Più possibilista Selina Grasso (Palazzolo Cambia e Udc): «Valuteremo se accettare o meno un BlackBerry per il gruppo: prima vogliamo capire quanto costi e a cosa serva effettivamente».

L’offerta del sindaco, condivisa da Pdl e Lega, è intanto finita sul sito di Palazzolo a cinque stelle, la lista che si ispira a Beppe Grillo e che, mancato l’obiettivo di entrare in consiglio, segue i fatti della politica cittadina mettendo in onda il video con l’ultima seduta.
FONTE: Bresciaoggi.it

lunedì 29 giugno 2009

La vera storia di Berlusconi "solleva" il canale Current tv in Italia


Ci voleva il Citizen Berlusconi per dare un po’ di visibilità a Current? A quanto pare sì, almeno a giudicare dall’improvvisa fiammata d’attenzio­ne che il canale fondato da Al Gore e distribuito, nella sua versione italiana, nel pacchetto Sky ha suscitato nel pubblico televisivo nazionale, lo scorso lunedì. Col do­cumentario sul premier, prodotto ormai sei anni fa da Pbs (il servizio pubblico americano) e Artè, Cur­rent ha più che decuplica­to il proprio ascolto, rag­giungendo quasi 70 mila spettatori medi nella fa­scia oraria di prima serata: un risultato che l’ha fatto balzare improvvisamente, e momentaneamente, in ci­ma alla classifica delle reti sat, prima di Sky Uno e Fox Crime.

Considerando le repli­che, il film documentario ha raccolto più di 500 mila spettatori medi. È la prima operazione pienamente riuscita per la rete diretta da Tommaso Tessarolo, che ha saputo cogliere con tempismo l’opportunità di trasmettere un documen­to, pur datato e già molto visto sul web (a seguire la strada maestra non si sba­glia mai). Current, rete na­ta negli Usa nel 2005 per iniziativa dell’ex vice-Pre­sidente e premio Nobel, e approdata in Italia lo scor­so anno, si proponeva al­meno due sfide importan­ti: connettere l’universo dei video realizzati a basso costo e circolanti su Inter­net con l’universo della televisione, provando a sfidare, così, l’informazione mainstream; e adattare a un Paese co­me l’Italia l’esperienza americana di Current. Ma la visibi­lità del canale, dopo la fase promozionale, non è cresciu­ta. Citizen Berlusconi segna allora un nuovo inizio?

Aldo Grasso dal Corriere della Sera

domenica 28 giugno 2009

A Palazzolo operazione "Fiato sul collo" al consiglio comunale



Telecamera, taccuini ed occhi aperti: Palazzolo a 5 Stelle partecipa al primo consiglio comunale di Palazzolo Sull’Oglio
Nessun discorso, nessuna dichiarazione d’intenti, nessuna proposta. Il primo atto del neo sindaco di Palazzolo Alessandro Sala è uno solo: la messa in discussione di un consigliere della sua stessa maggioranza, Francesco Beghetti, eletto con 76 preferenze fra le fila del PDL.
La “causa ostativa” che metterebbe in discussione l’eleggilibilità del consigliere Beghetti sarebbe la carica di consigliere ricoperta dal medesimo Beghetti all’interno di Sogeim SpA, società di cui il Comune detiene la maggioranza delle azioni, che potrebbe risultare inconciliabile con la carica di consigliere.
Il consiglio è chiamato alla votazione per decidere se avviare o meno una procedura di ineleggibilità nei confronti di Beghetti ma a tale chiamata l’opposizione risponde compatta di no. Mino Baitelli (PD), Selina Grasso (Palazzolo Cambia-UDC) e Tarcisio Rubagotti (Impegno per Palazzolo) dichiarano che non parteciperanno alla votazione, criticando il gesto come un preoccupante segnale della mancanza di compatezza all’interno della maggioranza, che mostra fin da subito una rottura interna. Il consigliere Grasso sottolinea inoltre la gravità della messa in discussione di eleggibilità del consigliere del PDL dal momento che le 76 preferenze date a Beghetti debbono aver certamente contribuito alla vittoria dello stesso sindaco Sala, passato al primo turno per soli 45 voti.
Oltre all’opposizione, dichiarano la loro non partecipazione alla votazione anche i consiglieri del PDL Chiodini, Sala e lo stesso Beghetti.
Al momento della votazione, i consiglieri dell’opposizione ed i tre citati della maggioranza si alzano e abbandonano l’aula, impendendo così di avere il numero legale per procedere non solo alla votazione nei confronti di Beghetti ma anche alla votazione, ben più importante, in merito alla convalida dello stesso Sindaco e dei consiglieri eletti.
Dopo 15 minuti di pausa, il presidente dell’assemblea Piovanelli è costretto a dichiarare la seduta deserta.
Il primo consiglio comunale di Palazzolo sull’Oglio si conclude così in modo del tutto anomalo, senza aver proceduto neppure alla convalida dell’insediamento del consiglio stesso.
La prima domanda che ci viene in mente è: come mai il sindaco si accorge ora dell’ineleggibilità del suo stesso consigliere?
La seconda è: perché il sindaco giudica così importante metterlo subito in discussione?
Infine: cosa accadrà ora che l’insediamento comunale non è avvenuto?
Seguiteli per avere tutte le risposte!
a cura di PALAZZOLO A 5 STELLE

venerdì 19 giugno 2009

Le reazioni alla legge bavaglio

Dagli amici del MeetUp di Brescia



Carissimi,
come alcuni di voi già sapranno, a settembre prenderà avvio la nuova avventura editoriale di Marco Travaglio. Si chiamerà "il Fatto Quotidiano", in memoria di Enzo Biagi. Avrà come direttore Antonio Padellaro, e conterà sulla collaborazione del giornalista torinese. 16 pagine a colori, per 6 giorni a settimana e una redazione giovane, affiancata da valenti ed istrioniche firme, da Furio Colombo a Peter Gomez, a Marco Lillo, ad Antonio Tabucchi, ad Oliviero Beha e tanti altri. Non avrà padroni, gli azionisti saranno i lettori e gli autori. La libera informazione approda in edicola, fra Novella 2000, Panorama e Playboy.

Crediamo fortemente in questo progetto, che ha il classico sapore dell'ultima spiaggia, sulla quale adagiarci per respirare a pieni polmoni la sana informazione che ci rimane, in attesa dell'onda di potere, profitto ed interesse che ci colpirà. E quando arriverà saremo pronti, ben decisi a fare il possibile per contrastarne l'urto.
Ci crediamo al punto da lanciare una proposta: diventiamo azionisti del nuovo quotidiano tramite il Meetup e l'associazione "Ricomincio da Grillo". Abbiamo richiesto informazioni sulle modalità per procedere all'eventuale acquisto. Non appena disponibili provvederemo a condividerle, valutando la fattibilità dell'iniziativa e dando avvio ad una raccolta fondi affinchè la nostra associazione possa diventare soggetto azionista.
Manteniamoci aggiornati nella discussione di riferimento.
Da oggi è disponibile il sito di "AnteFatto", premessa al nuovo giornale. Qui il link alla homepage.
I prezzi, invece, li troviamo qui.
La battaglia per la libertà d'informazione ci vede al fianco di un nuovo, fondamentale alleato. Ci siamo, sempre.

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Cari amici,
La questione è semplice. Ci stanno ammazzando lentamente la libertà d'informazione. Ce la tolgono piano piano, in attesa della stretta finale, come l'illusionista fa sparire la tovaglia dal tavolo, lasciando in piedi tutti i bicchieri ed intatte le stoviglie. Fino a quando ci sveglieremo un giorno e ci sembrerà come il precedente, per poi scoprire che ogni nostra parola si perde nel vuoto, inascoltata. E mentre prima eravamo in grado di parlare, di farci ascoltare, chi ci starà davanti non si accorgerà nemmeno della nostra presenza.
Saremo diventati esseri trasparenti, vuoti, perchè il silenzio non ha colore, non ha tono, non ha vita.
La legge bavaglio sulle intercettazioni non è una porcata come quella elettorale. E' una violenza culturale, consapevole, meccanica. Mafiosa.
Protratta per fini ben distanti dalla "sicurezza" alla quale tanto ci si appella. Ed è solo un anno che questa Legislatura è in corsa. Ne mancano ancora quattro alla scadenza del mandato. Ogni giorno è un'offesa in più, un tentativo di sovvertire la nostra dignità di cittadini informati e liberi di scegliere.
Ogni giorno è un passo forzato verso la demolizione controllata del nostro Stato di Diritto, della nostra Giustizia e rispettabilità internazionale. Secoli di storia dell'umanità hanno visto in Italia la nascita di geni inarrivabili della letteratura, dell'arte, della musica, della cultura, della politica. Oggi, in quello che dovrebbe essere il Tempio di queste Memorie - il Parlamento Italiano -, siedono fianco a fianco pregiudicati, condannati in via definitiva, prescritti, inquisiti ed indagati. Mentre in internet scorrono fiumi di sterco mischiate a verità nascoste, in tv si affacciano profumi inebrianti, parole suadenti e corpi mozzafiato. Quella che era ed è la FECCIA di questo Paese ne
è diventata la FACCIA.

Chissà a chi non è venuto da sorridere amaro, ascoltando i tg nazionali parlare di "Regime che ha nel mirino la Rete, i siti, i blog, internet, la libertà d'espressione" per ciò che sta accadendo in Iran. Chissà a quanti non è venuto da chiedersi: "stanno parlando dell'Iran o dell'Italia?", per poi vedere le immagini delle centinaia di migliaia di cittadini iraniani nelle piazze, e convincersi che no, non era dell'Italia che si stava parlando, poichè in Italia le piazze si riempiono oramai solo per i V-Day di Beppe Grillo. O per i saldi.

Alcuni degli ultimi giornalisti liberi rimasti in Italia usciranno a settembre con un giornale, "Il Fatto Quotidiano", del quale ci piacerebbe diventare
azionisti, attraverso il Meetup. Quelle stesse persone stanno organizzando una
notte bianca di protesta a Roma, il prossimo 8 luglio 2009, senza bandiere, che riproporremo anche a Brescia. Sempre loro hanno sottoscritto un appello per la libertà d'informazione, al quale ci sentiamo in dovere di aderire, con il cuore e con la mente, con tutte le nostre voci in coro, per urlare "Così muore la libertà di informazione, ma noi vogliamo tenerla in vita!".

Condivido interamente !

La prima auto a idrogeno low cost e OPEN SOURCE

La tecnologia dell'idrogeno è già iniziata, come vi ho anticipato in un mio articolo precedente; tra l'altro alla faccia di chi dice che l'idrogeno non sia la fonte del futuro, vi faccio vedere questo schema che vi mostra come dal sole si possa ricavare idrogeno a impatto ZERO. Per maggiori informazioni contattatemi pure.



Piccola, economica e superecologica.
Martedì scorso è stata presentata a Londra "Riversimple Urban Car", la prima vettura low-cost alimentata completamente a idrogeno. Secondo molti osservatori questa elegante auto a due posti, che raggiunge gli 80 km/h ed è capace di percorre 400 km con un pieno, rappresenta il prototipo dei veicoli del futuro. Ma ciò che la rende unica è il prezzo relativamente basso. Chi vorrà assicurarsi i primi prototipi (saranno sul mercato dal 2013) dovrà sottoscrivere un leasing e sborsare solo 200 sterline al mese, poco più di 230 euro.

PRODUZIONE - Prodotta dalla "Riversimple", piccola società inglese fondata dall'ingegnere ed ex corridore Hugo Spowers, è davvero un gioiello della meccanica. Tra i finanziatori che hanno partecipato alla realizzazione del progetto, c'è anche Sebastian Piech, pronipote del grande Ferdinand Porsche, il fondatore della famosa e omonima casa automobilistica tedesca. Quest'auto a idrogeno, presentata come la perfetta utilitaria del XXI secolo, è stata costruita con materiali ultraleggeri (pesa solo 350 kg), si alimenta con una cella a combustibile da 6 kw e ha 4 motori elettrici indipendenti, ognuno dei quali è collegato a una ruota della vettura. La Riversimple sul suo sito ufficiale dichiara di essere un'azienda che costruisce auto a basso consumo energetico usando "un approccio radicale per la mobilità personale".

COSTI E CARBURANTE GRATUITO - Oltre a utilizzare una tecnologia altamente innovativa la società inglese ha fatto sapere che non venderà le automobili secondo il metodo classico, ma effettuerà dei leasing ventennali: il cliente pagherà ogni mese circa 235 euro, ma nel prezzo sarà incluso anche il carburante che servirà ad alimentare la vettura. Entro la fine di quest'anno la compagnia spera di produrre i primi 10 prototipi, mentre è già stato firmato l'accordo con la BOC, azienda britannica che rifornisce gas, per l'installazione di stazioni di servizio a idrogeno nelle città dove i prototipi saranno lanciati.

IMPATTO AMBIENTALE E OPEN SOURCE - Per sviluppare quest'auto gli ingegneri della “Riversimple” hanno lavorato per nove lunghi anni. Tuttavia secondo Sebastian Piech non è stata fatica sprecata perché la vettura rappresenta un'autentica rivoluzione. Oltre ad essere costruita con materiale al 100% riciclabile, il suo tasso d'inquinamento è innocuo. Per ogni km percorso la "Riversimple Urban Car" immette nella atmosfera solo 30 grammi di anidride carbonica. Le auto più ecologiche che oggi circolano nelle nostre città ne immettono almeno 150 grammi. Inoltre il rampollo della casa automobilistica tedesca afferma che la nuova forma di pagamento che offre il carburante gratuitamente stimolerà le persone a non cambiare continuamente auto, ma a utilizzare sempre la stessa. «Non state comprando un prodotto» dichiara entusiasta Piech al Times di Londra. «Siete in procinto di acquistare un servizio di trasporto personale». Dello stesso avviso John Constable, presidente di Riversimple: «È qualcosa di più di una semplice auto ecologica». Per accelerare lo sviluppo della tecnologia, la società ha deciso di seguire la filosofia "open source": chiunque volesse migliorare questo progetto potrà consultare gratuitamente sul web il design e il motore della vettura.

IN ITALIA – L'interesse per le auto a idrogeno non è una prerogativa del mondo anglosassone. Lo scorso 10 febbraio è stato presentato dall'onorevole Costantino Boffa e coofirmato da una cinquantina di parlamentari italiani, un progetto di legge intitolato "Misure per il sostegno dello sviluppo di sistemi di mobilità ad alta sostenibilità con impiego di idrogeno e carburanti ultrapuliti di nuova generazione di origine biologica". Partendo dalla tesi che "occorre affrontare con urgenza e in maniera effettiva le sfide poste dai cambiamenti climatici" e dopo aver rilevato le cifre allarmanti presentate dalla “Direzione energia e trasporti della Commissione europea” (in Italia la mobilità delle persone su autovettura privata è aumentata del 214% negli ultimi 30 anni), la proposta di legge intende promuovere “una mobilità pulita e sostenibile, con impiego di idrogeno e di combustibili gassosi di nuovissima generazione di origine biologica, a ridottissimo impatto ambientale”. La norma istituisce per 5 anni un “Fondo nazionale per il sostegno in favore della ricerca” che erogherà i finanziamenti annuali pari a 20 milioni di euro ai migliori progetti ecologici.

Le IMMAGINI

di Francesco Tortora da Corriere della Sera

giovedì 18 giugno 2009

Un bavaglio preoccupante



Intercettazioni, il giro di vite su stampa e pm

ROMA - Dopo il voto di fiducia, la Camera ha dato oggi il via libera al testo del governo sulle intercettazioni. Il provvedimento, che ora passa all'esame del Senato, modifica in senso molto restrittivo la disciplina vigente.

Reati che si possono intercettare. Tutti quelli previsti dal codice di procedura penale, per cui sono stabilite pene oltre i 5 anni. (Dai delitti contro la pubblica amministrazione al contrabbando, all'ingiuria alle molestie, all'usura, all'abusiva attività finanziaria)

Evidenti indizi di colpevolezza. Le intercettazioni sono autorizzate quando vi sono evidenti indizi di colpevolezza e gli 'ascolti' sono assolutamente indispensabili alla prosecuzione delle indagini, sulla base di elementi emersi nel corso dell'inchiesta che devono essere espressamente indicati e che non devono essere limitati al solo contenuto delle conversazioni telefoniche intercettate nello stesso procedimento. L'autorizzazione ad intercettare deve essere chiesta al tribunale del capoluogo del distretto in cui ha sede il giudice competente. La decisione viene presa in composizione collegiale.

Durata e limiti di tempo. Le operazioni di intercettazione hanno una durata, anche non continuativa, di 30 giorni. Il pm deve dare immediata comunicazione della sospensione o della ripresa delle operazioni. E' possibile una proroga degli ascolti per un tempo, anche non continuativo, di 15 giorni, cui può seguirne un'altra di uguale durata ma, in questo caso, solo se sono emersi nuovi elementi.

Mafia e terrorismo. In questo caso per procedere alle intercettazioni bastano i "sufficienti" indizi di reato. La durata "non può superare i 40 giorni, ma potrà essere prorogata per periodi successivi di venti giorni qualora permangano gli stessi presupposti, entro i termini di durata massima delle indagini preliminari". Nei casi di urgenza alla proroga provvede direttamente il pm.

Intercettazioni ambientali: L'ascolto sarà possibile solo nei luoghi in cui vi è motivo di ritenere che si sta compiendo un'attività criminosa. Nei procedimenti di mafia e terrorismo l'ascolto delle comunicazioni fra presenti è consentito anche se non vi è motivo di ritenere che si stia svolgendo l'attività criminosa.

Cronaca giudiziaria. E' vietato pubblicare, anche in modo parziale o per riassunto, le intercettazioni fino alla conclusione delle indagini preliminari. Anche se è già caduto il segreto istruttorio. Le richieste e le ordinanze di custodia cautelare potranno essere pubblicate nel contenuto solo dopo che difensore e indagato sono venuti a conoscenza delle decisione del giudice. Non possono però essere pubblicate le intercettazioni riportate nell'ordinanza di custodia cautelare.

Sanzioni per giornalisti ed editori. Multe salate per gli editori che violano il divieto di pubblicazione. Per i giornalisti previsto, in caso di violazione, l'arresto fino a 30 giorni o l'ammenda fino a 10mila euro se si tratta di intercettazioni.

Pm senza nomi e volto. Stop alla pubblicazione e alla diffusione dei nomi e delle immagini dei magistrati in relazione ai processi che vengono loro affidati. Il pm che rilascia pubblicamente dichiarazioni sul procedimento che gli è stato ffidato ha l'obbligo di astenersi. Se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d'ufficio deve essere sostituito.

Indagini contro ignoti. Le intercettazioni potranno essere effettuate se richieste dalla parte offesa, unicamente sulle sue utenze. E' sempre consentita l'acquisizione dei tabulati telefonici per identificare i presenti sul luogo del reato o nelle vicinanze.

Archivio "riservato". Un archivio presso la procura custodirà le telefonate e i verbali. Ai procuratori generali presso le corti di appello e ai procuratori della Repubblica competenti per territorio il potere di gestione e controllo dei centri di intercettazione e di ascolto.

Procedimenti diversi. Le intercettazioni non potranno essere utilizzate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Questa regola non vale per mafia e terrorismo.

Stop alla pubblicazione delle intercettazioni da distruggere. E' sempre vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, delle intercettazioni di cui è stata ordinata la distruzione e delle intercettazioni dei terzi, estranei al procedimento.
Prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni per chi pubblica anche per riassunto o in parte il contenuto di queste conversazioni. Il provvedimento introduce un'udienza stralcio per stabilire quali sono le intercettazioni da espungere dal procedimento.

Intercettazioni e utenze degli "007". Diventa di fatto più complesso intercettare le utenze degli '007': in questo caso, la magistratura dovrà informare entro cinque giorni il Presidente del Consiglio dei Ministri che dovrà accertare se sussista il segreto di Stato. Si potrà procedere solo se entro 30 giorni dalla richiesta il presidente del consiglio non abbia opposto il segreto. Non è comunque in ogni caso precluso all'autorità giudiziaria di procedere - si legge nel testo - in base ad elementi autonomi ed indipendenti dalle informazioni coperte dal segreto. Quando è sollevato conflitto di attribuzione nei confronti del presidente del consiglio dei ministri, se questo viene risolto nel senso dell'insussistenza del segreto, non può più opporlo in riferimento al medesimo oggetto. Chi rivela notizie su atti o documenti coperti dal segreto relativi ad un procedimento penale viene punito con la reclusione da uno a cinque anni. Pena aumentata, si legge ancora nel nuovo testo del governo, se il fatto riguarda comunicazioni di servizio di appartenenti ai servizi.

Tabulati "urgenti". Il pubblico ministero potrà chiedere anche i tabulati telefonici, quando vi siano casi d'urgenza. Quando, cioè, vi è fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave pregiudizio alle indagini. . Lo potrà fare per tutti i reati previsti dall'articolo 266 del codice di procedura penale con un decreto motivato e non successivamente modificabile, da comunicare al tribunale entro ventiquattro ore. Il tribunale dovrà, a sua volta, decidere entro 48 ore dal provvedimento se convalidare o meno la richiesta. In caso di mancata convalida, l'acquisizione dei dati non può essere proseguita e i risultati di essa non possono essere utilizzati.

Omesso controllo. In caso di fuga di notizia, il magistrato o il pubblico ufficiale responsabili di non avere vigilato sono passibili di una ammenda che va dai 500 ai 1032 euro.

Tetto alle spese. Con decreto del ministro della Giustizia, sentito il Csm, viene stabilito ogni anno lo stanziamento massimo di spesa per le operazioni di intercettazione, che viene diviso per ogni distretto di corte d'appello. Al procuratore generale della corte d'appello la ripartizione dello stanziamento tra singole procure. Il limite di spesa può essere derogato su richiesta, per comprovate sopravvenute esigenze investigative.

da la Repubblia

Il Regime delle televisioni !


Bhe... non c'è altro da commentare direi!

mercoledì 17 giugno 2009

Luttazzi vince su Berlusconi e...


Luttazzi racconta la vicenda giudiziaria contro berlusconi. Luttazzi ha vinto.....querelato per 40 miliardi.... ebbene, avete sentito qualcosa alla televisione? o sui giornali? ops... ci sono tanti fatti strani e bizzarri oggi, non so' ad esempio la Michela Littoria Brambilla che fa il saluto romano in barba alla legge italiana sul vilipendio alla Repubblica.
Bhe, io non so' voi ma questa censura così spudorata mischiata a certi ritorni paurosi al fascismo mi fanno pensare.
Com'è lontana oggi l'America che con Obama che vince le elezioni grazie ad internet, e come è vicino l'Iran... sempre più vicino, vicino, vicino.

Frate Cappuccino contro Berlusconi a difesa della libertà d'informazione sul web


Un noto religioso, padre Giorgio Butterini (del convento dei cappuccini di Trento) ha diffuso una mail nella quale critica il governo Berlusconi poiche' - scrive testualmente - "si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese e' ormai l'unica fonte informativa non censurata". Il frate ha titolato la sua innovativa forma di comunicazione elettronica "Perche' lo Spirito vi tenga svegli", e nel testo ricorda - tra l'altro - che "l'attacco finale alla democrazia e' iniziato. Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla l iberta' della rete internet per metterla sotto controllo". Padre Butterini - sentito dall'Agi - ha confermato il contenuto della e-mail, laddove scrive che, "secondo il pacchetto sicurezza approvato in Senato se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo". Il religioso aggiunge che "il ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorita' giudiziaria, puo' disporre con proprio decreto l'interruzione della attivita' del blogger, ordinando ai fornitori di connettivita' alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attivita' di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali". L'interrogativo che padre Butterini pone e' quindi questo: "Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la casta con questa legge?. Il cappuccino di Trento conclude cosi:'"Obama ha vinto le elezioni grazie ad Internet. Chi non puo' farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il piu' possibile. E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E' in gioco davvero la democrazia!!!". ( fonte : AGI )

martedì 16 giugno 2009

Ecco il sito che fa i raggi X ai parlamentari



Debutta OpenParlamento. Presenze, assenze, attività in Aula, leggi presentate: tutte le statistiche con un click

Il più ribelle, tra i deputati, è Furio Colombo. Da quando è iniziata la legislatura, dicono i numeri, ha votato il 16,5 per cento delle volte (circa un voto su sei) in contrasto con il suo gruppo, il Pd. Il senatore più presente, invece, è Cristiano De Eccher (Pdl) che divide la prima piazza con il leghista Mandell Valli: entrambi hanno preso parte a 2114 sedute, tutte tranne una. Alla Camera, invece, si distingue per assiduità Gaetano Nastri (Pdl) che si è seduto in aula 3674 volte (su un totale di 3682) per una percentuale del 99,78 per cento. A offrire questi dettagli sull’attività dei nostri rappresentanti a chiunque sia interessato e a rendere più trasparente l’attività legislativa è un sito lanciato oggi: OpenParlamento.

I PIÙ E I MENO - Non c’è più bisogno di essere dei cronisti politici o di imbarcarsi in esplorazioni (sempre un po’ faticose) dei siti istituzionali per sapere cosa accade nelle aule legislative del Belpaese. Basta un clic e, in modo affidabile e chiaro, l’attività degli eletti diventa meno arcana e assume nuove forme. Ecco materializzarsi i ribelli, gli assenteisti, gli assidui ma anche gli stakanovisti, identificati sulla base di un indice dell’attività parlamentare che non tiene conto solo dei voti espressi ma anche degli atti presentati. Per la cronaca, nella contesa della solerzia, l’esito è bipartisan. Angela Napoli del Pdl primeggia tra i deputati più attivi mentre Donatella Poretti del Pd si afferma tra i senatori. Dai singoli ai gruppi, per quanto riguarda le presenze in aula a farla da padrona è la maggioranza. Alla Camera i primi 20 posti sono tutti appannaggio di Pdl e Lega. Mentre al Senato, i rappresentanti dei partiti di governo occupano 18 delle prime 20 posizioni. Un’assiduità, non mancheranno di far notare gli esperti, merito anche dei tanti voti di fiducia che costringono i parlamentari filogovernativi alla presenza.

NON SOLO CLASSIFICHE – Ma il gioco del confronto, per quanto divertente, è solo uno degli aspetti di OpenParlamento, e forse non il più importante. Il sito offre, organizzati modo semplice, tutti gli atti realizzati dalle camere e divisi per tipologia, con tanto di aggiornamento sull’iter. Non manca poi la lista delle votazioni fino al più minuto emendamento, comprensiva di esito, risultato numerico e statistiche accessorie. I dati, come spiega Vittorio Alvino, presidente di OpenPolis, associazione che gestisce il sito, sono recuperati automaticamente e in tempo quasi reale dai siti di Camera, Senato e Governo. «Solo che su quei siti non sono sempre agevoli da reperire e sono organizzati secondo una logica istituzionale. Mentre noi li strutturiamo partendo dall’ottica del cittadino. E soprattutto stimoliamo la partecipazione». Sì perché, registrandosi su OpenParlamento, è possibile intervenire commentando, segnalando, emendando i testi in una logica partecipativa. «L’idea – spiega Alvino – è quella di un social networking adattato alla politica». Sono previsti anche servizi a pagamento, come la possibilità di monitorare alcuni argomenti specifici e di essere aggiornati sui provvedimenti in materia. «È rivolto soprattutto a professionisti o soggetti del terzo settore che non possono permettersi un ufficio in parlamento».

IL RIBELLE – Tornando a casa nostra, il sito e le sue classifiche non mancheranno di far discutere. Per adesso, il titolo di «più ribelle» della Camera non sembra dispiacere a Furio Colombo. «E’ un segno di vitalità - ci dice -. In America i più ribelli sono quelli che hanno lasciato una traccia. Penso a Ted Kennedy che nel periodo di Bush si è spinto fino a votare da solo contro la guerra. E poi, è un aiuto al proprio partito. Io respingo l’idea che fare opposizione significhi collaborare con l’avversario». Un atteggiamento che trova riscontro in un’altra funzionalità del sito, quella che permette di visualizzare graficamente , attraverso delle mappe, la posizione di un parlamentare rispetto agli altri sulla base dei voti espressi. Colombo, in questa rappresentazione, sembra più vicino all’Idv che al Pd. Cambio di casacca in programma? L’interessato smentisce. «Questa – conclude – è una lettura superficiale. Su molti temi, soprattutto su quelli cari alla Lega, sono assai distante dal partito di Di Pietro». Ribelle sì, ma entro certi limiti.

di Raffaele Mastrolonardo dal Corriere della Sera

Il parlamento francese passa a Linux


di: Vincenzo Ciaglia

Dopo aver scelto di passare completamente a GNU/Linux, il parlamento francese si prepara al momento in cui molte scrivanie dei propri dipendenti migreranno ad Ubuntu. A partire Giugno 2007, infatti, circa 1154 computer desktop saranno equipaggiati con GNU/Linux. Lo ha deciso l'Assemblea Nazionale dopo aver approvato il provvedimento di passare da Windows a Linux, permettendo a 577 membri del parlamento francesce (e relativi assistenti) di approcciarsi per la prima volta al mondo del software libero. Una nota particolarmente interessante è che anche se la famosa società francese Mandriva sia stata menzionata più volte per la cessione dell'appalto che prevedeva la fornitura e l'assistenza delle varie soluzioni libere, la stessa sia poi stata, a sorpresa, scartata.

Oltre alla già menzionata Ubuntu, i membri del parlamento avranno la possibilità di utilizzare software quali Firefox, OpenOffice e Thunderbird con cui verrà ricercata, grazie alla risaputa facilità d'uso, una via per alleviare gli effetti del passaggio dal sistema operativo di casa Microsoft a quello del pinguino. Alcuni membri del parlamento, Richard Cazenave e Berard Carayon, si sono mostrati particolarmente interessati al progetto, vedendo in esso vantaggi assicurati come ad esempio la riduzione dei costi per le licenze d'uso e per l'intero settore IT del parlamento stesso.

Prima di questa decisione già molti altri settori della pubblica amministrazione francese hanno avuto a che fare con GNU/Linux. Basti pensare che per i server veniva utilizzato Apache e per i CMS (Content Management System) Mambo. Inoltre, molto prima di concludere la migrazione, già molti dipendenti erano alle prese con software quali Firefox ed OpenOffice. La spesa prevista per il passaggio da Windows a Linux si aggira attorno ai 105 mila dollari.

vedi inoltre: Il parlamento tedesco dice si a Linux

da webnews

Il parlamento tedesco dice sì a Linux


di: Francesco Caccavella

Lo scorso giovedì 29 febbraio la commisione tecnologica (Iuk Commission) del Parlamento federale tedesco (Bundestag) avrebbe acconsentito ad installare, a partire dal 2003, soluzioni basate su Linux su circa 150 server dei 5000 presenti nel Parlamento. La decisione è tutta a favore dei firmatari della petizione Bundestux (da Bundestag e Tux, il nome del pinguino simbolo di Linux) che, solo un mese fa, avevano richiesto l'interruzione del monopolio Microsoft sui sistemi operativi, proponendo l'adozione di sisteni operativi a codice aperto.

Per la decisione della commissione sono stati decisivi i voti dei partiti di maggioranza, Verdi e Socialdemocratici. I partiti di opposizione avrebbero cercato sino alla fine di posporre la decisione finale.

I sistemi che passeranno al sistema operativo open source saranno soprattutto quelli adibiti a funzioni server (mail server e gestione dei gruppi di lavoro) mentre i computer client verranno aggiornati con sistemi Windows XP. Steffi Lemke, la rappresentante dei Verdi nella Iuk Commission, vede in questa decisione «il primo passo importante per il passaggio verso l'open source»; tempo fa il parlamentare socialdemocratico Jorg Tauss dichiarò che «il mio desiderio è quello di di dichiarare l'intero bundestag una zona "Microsoft-free"»

La decisione della commissione tedesca arriva dopo un travagliato percorso. Sin dall'ottobre 2001 i deputati tedeschi erano stati chiamati a decidere verso quale piattaforme orientarsi dopo che la Microsoft aveva interrotto il supporto per Windows NT.

La forte pressione dei movimenti open source tedeschi aveva più volte portato alla luce i vantaggi di sistemi informatici open source. La Germania è, in Europa, la nazione in cui maggiore è la penetrazione della filosofia del software open source. Tedesca è SuSe, una delle principali distribuzioni Linux sul mercato. Molte aziende tedesche, come ad esempio la Volkswagen, usano da anni sistemi basati su Linux.

Prima della decisione, la Microsoft aveva reagito al diffondersi della petizione. Il rappresentante di Microsoft in Germania aveva accusato i promotori della raccolta di firme di diffamare Microsoft introducendo una discriminazione inaccettabile.

La decisione del Bundestag, che sarà ratificata probabilmente il prossimo 14 marzo, ha già fatto proseliti. In Francia da tempo si discute se introdurre software libero nei computer del Senato. In Italia ha ripreso vigore, con l'appoggio del NetworkDS, la proposta di legge formulata dal capogruppo dei Verdi al comune di Firenze. La proposta porrebbe le basi per l'adozione di Software Libero nella pubblica amministrazione. I computer dei nostri amministratori, se la legge venisse approvata, dovrebbero passare a soluzioni di software libero o open source entro tre anni.

vedi inoltre: Il parlamento francese passa a Linux

da webnews

lunedì 15 giugno 2009

GIORNATA MONDIALE DEL VENTO, BOOM DELL'EOLICO DA 18 MILIARDI


Oltre 200.000 occupati nel mondo e un fatturato di 18 miliardi di euro (nel 2007). Questi i numeri dell'eolico che fa registrare un vero e proprio boom negli ultimi 10 anni con una crescita vicina al 30%. E si celebra oggi, 15 giugno 2009, la Giornata mondiale della materia prima, il vento, che sarà un'occasione, attraverso una serie di manifestazioni, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione dei cambiamenti climatici e sull'importanza della scelta di energie pulite.

L'iniziativa interesserà 29 Paesi con il coordinamento congiunto dell'European wind energy association (Ewea) e della Global wind energy council (Gwec). In Italia sono già partite una serie di manifestazioni organizzate dall'Associazione nazionale energia del vento (Anev), che si prolungheranno fin al 28 giugno. Quella più importante è organizzata a Roma al parco dei Daini all'interno di Villa Borghese nello spazio multifunzionale pala-energia dell'associazione. A Villa Borghese è stato allestito un aerogeneratore eolico per permettere ai visitatori di conoscere praticamente l'energia generata dal vento.

PROTOCOLLO PER L'EOLICO - Un protocollo per sostenere l'eolico tra l'Associazione nazionale energia del vento (Anev) e Greenpeace e Legambiente. Un'intesa arrivata pochi giorni prima della Giornata mondiale del vento. Il presidente dell'Anev, Oreste Vigorito, si è soffermato sull'assenza di una regolamentazione nazionale dell'energia eolica: "Non ci sono delle regole chiare in tutto il territorio nazionale ma ogni regione adotta delle proprie linee guida. Finora Puglia, Campania e Sicilia sono le regioni che si pongono ai primi posti per numeri d'impianti. Marche, Umbria e Sardegna, invece, sono quelle che hanno grandi potenzialità ma danno poche risposte". Secondo Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace, "questo protocollo serve a spingere l'industria a produrre degli esempi sempre migliori, per un mondo, quello dell'eolico, in evoluzione. Già adesso - aggiunge - sappiamo dell'esistenza di impianti che con le stesse dimensioni possono produrre molta più energia". L'eolico, osserva Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente, è "il futuro dell'Italia". Ma c'é stato spazio anche per le polemiche. Carlo Ripa di Meana, ha riferito Vigorito, ha annunciato che presenteranno una moratoria al Parlamento europeo contro l'eolico, perché gli impianti eolici deturperebbero il paesaggio.

da Ansa

venerdì 12 giugno 2009

Una truffa in piena regola

Condividiamo pienamente l'articolo sul blog di Beppe Grillo



I giornali titolano stupiti che il 2008 è stato l'anno nero dei fondi pensione che hanno perso quasi un quarto del loro valore. Ho avuto come un déjà-vu e ho chiesto a Beppe Scienza di spiegare al Blog cosa è accaduto.

"Caro Beppe,
prima o poi i nodi vengono al pettine. Infatti è ormai ufficiale che nel 2008 i fondi pensione azionari hanno bruciato il 24,5% dei soldi affidatigli, una perdita che si cumula a quelle del 2007. Ma anche in generale la previdenza integrativa ha fatto peggio del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Tu puoi quindi vantarti di avere consigliato bene gli italiani al momento della scelta cruciale. Infatti giusto due anni fa, presentando il mio libro “La pensione tradita”, gli dicesti chiaro e tondo che era meglio tenere il TFR in azienda.
Chi ha fatto così, è felice come un papa. Non ha perso neppure un euro e la sua liquidazione aumenta di giorno in giorno. Il TFR è infatti un capolavoro di sicurezza.
Contro di esso muoveva una alleanza incestuosa: politici di governo e di opposizione, sindacati e confindustriali, alleati a banchieri, assicuratori e gestori. Gli davano man forte economisti tutti più o meno con conflitti d’interesse: Marcello Messori, Riccardo Cesari, Elsa Fornero ecc.
I giornalisti economici obbedivano premurosi agli ordini ricevuti, ripetendo come pappagalli che bisognava aderire in fretta alla previdenza integrativa. Ricordo due soli che onestamente difesero il TFR e quindi i lavoratori: Giuseppe Altamore su Famiglia Cristiana e Oscar Giannino su Libero Mercato.
Ma c’è di peggio: un obiettivo storico del movimento sindacale fu sempre il principio “stesso lavoro, stesso salario”. Ebbene, i sindacati confederali hanno concordato una paga inferiore per chi si tiene il TFR. Non gli fa gioco e quindi va punito, perdendo il cosiddetto contributo del datore di lavoro. Che comunque è una polpetta avvelenata.
Ma la battaglia non è vinta, perché ci sono trappole a ogni piè sospinto. Per saperne di più c’è il mio sito al Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.
Le banche, la stessa Posta e i promotori finanziari continuano a rifilare polizze vita, fondi pensione aperti e piani individuali pensionistici (pip). Tutti modi per perdere soldi, anche per chi ha salvato il TFR.
Infatti per la sicurezza economica nella propria vecchia, la regola è semplice. Risparmiare sì, ma evitare qualunque prodotto previdenziale. E ovviamente nessun ripensamento per il TFR. Il consiglio che desti due anni fa vale adesso come allora.
Alla prossima… e speriamola positiva" Beppe Scienza

giovedì 11 giugno 2009

La criminalità ringrazia


Ci si appresta a demolire uno dei pochi efficaci strumenti di prevenzione e di contrasto della criminalità: quello delle intercettazioni telefoniche e ambientali.
Qualche anno fa ci si scagliava contro i collaboratori di giustizia (i “pentiti”) sostenendo che le forze dell’ordine e della magistratura dovessero tornare a strumenti di indagine più tradizionali come, appunto, le intercettazioni.
Quella offensiva andò a segno: oggi chi indaga sulla criminalità organizzata non ha più a disposizione lo strumento dei collaboratori e quindi lo Stato è più debole.
Adesso si vuole colpire anche quel che resta – le intercettazioni – e che è un mezzo fondamentale nelle indagini sulla mafia, sulla corruzione, sul riciclaggio.
Ma vi sono altri obiettivi: le carriere dei magistrati, l’obbligatorietà dell’azione penale, l’autonoma vita del CSM.
L’azione legislativa sulla giustizia appare ispirata ad una logica da resa dei conti con la magistratura e con tutto ciò che, per dettato costituzionale, è chiamato a svolgere un ruolo autonomo di controllo e di bilanciamento rispetto al potere esecutivo.
Ed è per questo che si vuole colpire la libertà di informazione punendo i giornalisti che, qualora in possesso di testi di intercettazioni, dovessero decidere di renderli pubblici assolvendo al diritto/dovere di informare i cittadini.
Per tutto questo ci opponiamo al disegno di legge denominato “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche” in queste ore in votazione alla camera.

Link al disegno di legge

Invitiamo tutti a dare massima visibilità e a condividere questo appello pubblicandolo sui propri blog, siti e profili

martedì 9 giugno 2009

Video Integrale di Marco Travaglio a Roncadelle



Come avevo promesso nell'articolo precedente eccovi il video integrale dell'incontro con MArco Travaglio a Roncadelle



Cari amici,
siamo distrutti. Fisicamente a pezzi, esausti, da ricomporre. Ma felici, al settimo cielo per le imprese compiute sino ad oggi. Si chiude la prima stagione "Meetup, incontri", e si chiude con decine di sorrisi stampati su altrettanti volti. Quelli di chi ha compreso di essere parte eguale alle altre in un concerto di emozioni, speranze e voglia di cambiare senza precedenti.
Marco Travaglio ci ha regalato una serata da ricordare, semplicemente perfetta in fase organizzativa e piena di conquiste, prima fra tutte il pubblico delle grandi occasioni, con oltre 1300 presenze. Ci perdonerà il sindaco di Roncadelle, per avergli intasato il paese. Ma l'aver visto, negli occhi increduli dei volontari Meetup, la soddisfazione delle grandi imprese, quelle di fronte alle quali ci si ritrova a chiedersi: "davvero abbiamo fatto tutto noi?", ci spiace, non ha prezzo.
Come non ha prezzo FAQ, il nuovo non-periodico informativo del Meetup. E per due motivi:
il primo perchè è gratuito,
il secondo perchè sarà una corsa senza redini nè guinzagli, libera, nostra, con redattori, pagine e rubriche in continuo movimento.
Chi vorrà scrivere, collaborare, usare il giornale come antistress, sarà il benvenuto. Intanto lo possiamo consultare, scaricare e condividere QUI.

Nell'ultimo finesettimana, inoltre, ospiti a Pianeta Verde, abbiamo tenuto la nostra seconda conferenza sul tema Rifiuti Zero. E' ufficiale: ci divertiamo un mondo. Ci siamo impegnati per oltre un anno a raccogliere informazioni, a costruire il dossier Rifiuti Zero, e adesso ci divertiamo a divulgarlo, spargendo virus di buon senso, consapevolezza e speranza a destra e a manca. I relatori siamo noi, in prima persona. Ci invitano, ci vengono rivolte domande, richiesti approfondimenti, opinioni. A noi, individui che due anni fa nemmeno sapevano cosa significasse il termine "termovalorizzatore".
E pensate che ancora stiamo cercando di comprenderlo. Fermateci, prima che sia troppo tardi. E' meraviglioso diffondere conoscenza, dare alle persone gli strumenti per scegliere. "Davvero stiamo facendo tutto questo?"
Prossimamente verranno fissati nuovi incontri per conoscerci e provare ad
immaginare assieme nuove avventure. Siamo volontari. Siamo partiti da zero, e forse dallo zero ci siamo scostati di poco, chi lo sa. Ma la direzione è giusta, e la marcia aumenta la sua cadenza ogni volta di più. Il brutto anatroccolo ha aperto gli occhi.

da Meetup Brescia

domenica 7 giugno 2009

La storia nascosta


IO, non ho mai riso tanto !

IL MAUSOLEO EGIZIO DI BERLUSCONI
Marco Travaglio riporta un racconto di Montanelli sul mausoleo funerario preparato nei giardini di Arcore per la morte di Berlusconi, con tanto di sarcofago. Uno non sa se crederci finchè anche Vittorio Feltri non conferma di averlo visto.
POI DICONO CHE NON FAI LE GRANDI OPERE..



ECCO IL SARCOFAGO EGIZIO!
Mostrato in TV in un servizio risalente probabilmente alla fine degli anni 80, Il mausoleo egizio, con, all'interno, il sarcofago nel quale verrà seppellito berlusconi.
MA VIVRAI SEMPRE IN NOI!



SONO UN PO' UN SUPERMAN...

Silvio spiega di essere un superman ad esempio riguardo al fatto di essere il presidente di squadra di calcio che col Milan ha vinto più del doppio di santiago Bernabeu. Peccato che i numeri dicano qualcos'altro..
NUMERI.. MATEMATICA.. SOLITA SPOCCHIA INTELLETTUALE DI CERTA SINISTRA!

sabato 6 giugno 2009

L'Italia rinnega il veto europeo alla vendita di lampadine a incandescenza e frigoriferi ad alto consumo




Il Governo italiano continua nella sua politica di opposizione a tutte le politiche ambientali che vanno per la maggiore in Europa e in tutto l’occidente. Dopo aver negato l’esistenza dei cambiamenti climatici, l’ineffabile maggioranza di centrodestra ha deciso di creare in Italia l’unica eccezione europea al divieto di vendere lampadine a incandescenza di potenza pari o superiore ai 100 watt.

Dal primo settembre di quest’anno la vendita di queste lampadine sarà vietata in tutta Europa, ma non in Italia. Le lampade inquinanti sono salvate dal disegno di legge 1195, dopo che la finanziaria 2008 le aveva proibite a partire da gennaio 2010. Le associazioni ambientaliste, e in primo luogo il Wwf, protestano, visto che cambiando cinque lampadine da 100W a incandescenza con altrettante a basso consumo, in un anno si risparmiano 175kg di Co2.

Il discorso riguarda anche i frigoriferi, visto che uno di classe AA+, per cui tra l’altro esistono sgravi fiscali, fa spendere meno di 34 euro di elettricità all’anno, mentre quello di classe C fa impennare la bolletta fino a 92 euro. Insomma, una vera e propria inversione di rotta, quella del Governo, che consentirà di continuare a vendere in Italia lampadine e frigoriferi a bassa efficienza energetica.

da Teneraerbetta

Foto e riflessioni


Come tanti ho guardato "Le" foto, mi hanno colpito per la vita che documentano, una vita che una volta era scandalo, oggi, invece, neanche i vescovi fanno più una piega. Privacy che parola! Significa posso fare quel cavolo che mi pare e nessuno mi può criticare.
Ma una persona che chiede il voto per le sue capacità, per le sue convinzioni, per quello che nella vita ha costruito, ha il diritto di nascondere quello che lo mette in cattiva luce, o ha il dovere di rendere conto alla nazione di ogni suo gesto?
Perchè i suoi comportamenti privati sono una delle sfaccettature del suo modo di vivere e operare.
Se una persona è moralmente integra, lo è sempre, se è onesta, non può rubare all'occasione, se è un padre amorevole non può insidiare i figli altrui, se sa riflettere prima di agire, non può ritrattare un momento si e l'altro pure e dire tutto e il contrario di tutto.
Se mettiamo una nazione nelle mani di un uomo abbiamo il diritto di fargli le pulci, di dargli o no il voto, consapevolmente.
Quando una persona sale su un palco, va in televisione a chiedere di essere votato, non è un cittadino come gli altri: avrà più poteri, ma anche più doveri nei confronti di tutti.

Quello che più mi ha amareggiato, però, sono i commenti.
Quei commenti che vorrebbero far passare per potenziali, vogliosi, partecipanti a quei festini , tutti quanti leggono, commentano, vivono in Italia.
Ho guardato, allora, i tanti uomini che intorno a me lavorano, anzi FATICANO, per mettere insieme quello che occorre alle famiglie, che hanno occhi pensosi, cupi per i problemi di ogni giorno.
Le facce ilari e lascive le ho viste solo a qualche vecchio pensionato seduto sulla panchina, quelli che osservano le forme delle badanti in libera uscita, vestite spesso come mai hanno permesso alle loro mogli. Anche i ragazzi hanno più pudore nei rapporti con le loro amiche, nonostante abbiano ormoni ben vivi.
E' questa l'Italia? Una nazione governata da vecchi, vecchia, con l'anima corrotta che non sa più neanche vergognarsi dei suoi sbagli?

da InsiemeBlog

P.S. Vorrei aggiungere: Ieri sera a Matrix Berlusconi ha fatto un intero comizio davanti alle sue telecamere; ma il garante della par condicio a quell'ora dove stava? Stava dormendo? E' mai possibile che mai nessuno si muova nei confronti di questo enorme conflitto di interessi?

mercoledì 3 giugno 2009

Marco Travaglio a Roncadelle



Il famoso giornalista premiato dalla stampa estera e ignorato da quella nazionale è stato ospite nel palazzetto dello sport di Roncadelle proprio ieri sera (03 giugno).
Il passaparola ha funzionato, la gente con l’aiuto anche di internet si è materializzata quasi per magia nonostante i nostri giornali locali non ne abbiano parlato ho ne abbiano dedicato sono 2 righe rilegate in un angolo, praticamente rendendo invisibile l’evento.
È grazie agli amici del gruppo MeetUp di Brescia, che ieri sera si è visto uno spettacolo del miglior Travaglio che si vede di solito in televisione ospite ad Annozero o nel puntuale appuntamento ogni lunedi nel blog di Beppe Grillo.
Il palazzatto era gremito, sia i posti della platea che sugli spalti erano tutti completi, indubbiamente un successo inatteso per molti, e tra questi anche la nostra stampa locale; già ma fatemi, per piacere, tornare alla nostra stampa; questo non era un evento politico dove c’è un leader di un partito dove espone le proprie idee e il proprio programma; questo evento, era legato ad un giornalista che da anni si batte per dare luce ad una stampa libera dai poteri politici, e questa era l’occasione per i nostri giornali di riscattarsi... ebbene temendo di esporsi non si sono fatti coinvolgere.
La gente però, non è del tutto succube a questa informazione, la gente ora vuole sapere la verità, vuole leggere sul giornale i FATTI, ma vuole anche approfondirli.
I giornali e i giornalisti devono ritornare a fare il loro mestiere, cioè raccontare le notizie e non a nasconderle, a ignorarle a camuffarle, d’altra parte noi questi giornali li finanziamo con i nostri soldi (anche questa è una nota dolente spiegata da Travaglio.)
Soltanto nei paesi con regime succede che i giornali prendano soldi dallo stato, dai partiti, questo purtroppo rende i giornalisti NON-indipendenti e quindi l’informazione è pilotata secondo esigenze partitiche.
Quindi segnaliamo un importante iniziativa portata avanta dal nostro giornalista, cioè la fondazione di un nuovo giornale, IL FATTO; che a differenzia di tutti gli altri non soppraviverà grazie ai finanziamenti ma solo ai suoi lettori.
Comunque Travaglio a tutto campo, giornali, il terremoto dell’Abruzzo mal gestito, l’ospedale del capoluogo abruzzese crollato (quello nuovo costruito dall’Impregiro) e quello vecchio invece costruito secondo criteri umani è rimasto al suo posto, voli della repubblica per Apicella, la vicenda Noemi e il dubbio che il premier stia stra-abusando del proprio potere, la leggenda del premier che si è fatto imprenditore da solo, invece come si sà e da cosa stanno scoprendo i magistrati, la storia di un uomo che travalica ogni regola per scopi personali a danno della collettività.
Tra qualche giorno gli amici del gruppo MeetUp di Brescia, monteranno il video di questo incontro e quelli di voi che ieri sera non c’erano potranno vederlo con calma a casa propria.
Aggiungo un’ulteriore nota; l’evento era gratuito e i ragazzi del MeetUp hanno dovuto affrontare delle spese e impegnarsi personalmente con il loro tempo libero, perciò chi volesse contribuire economicamente a questa impresa (e a quelle che seguiranno!), può effettuare un bonifico bancario sul conto corrente presso Banca Etica intestato all'Associazione "Ricomincio da Grillo" (Codice IBAN: IT83 K050 1811 2000 0000 0122 454) e comunicarlo tramite e-mail all'indirizzo info@ricominciodagrillo.it riportando i dati del donante necessari al rilascio della ricevuta.