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domenica 31 maggio 2009

Cassazione: prosciolto Travaglio. Del Noce condannato anche al pagamento delle spese processuali e a versare 1.500 euro


Confermato dalla Cassazione il
proscioglimento del giornalista Marco Travaglio, in relazione ad alcune frasi, contenute in un articolo pubblicato nel 2007 dal quotidiano 'L'Unita'', ritenute diffamatorie da Fabrizio Del Noce. La quinta sezione penale della Suprema Corte ha
infatti dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex direttore di RaiUno contro la sentenza con cui, nel dicembre scorso, il gip di Roma aveva disposto il non doversi procedere nei confronti di Travaglio e di Antonio Padellaro, all'epoca direttore del quotidiano, "perche' il fatto non sussiste".
"Nel provvedimento impugnato - spiegano 'gli ermellini' - e' stato sottolineato come i fatti riportati nella loro storicita', ossia le scelte di Del Noce relative all'eliminazione del programma di Biagi, alla conduzione del Festival di Sanremo, allo spostamento a tarda serata del programma di Arbore, fossero veritieri", percio', "non puo' valere il riferimento al messaggio che detta narrativa avrebbe
trasmesso al lettore, rappresentato dall'essersi posto il direttore della rete televisiva Rai uno al servizio di Mediaset: siffatto messaggio - si osserva nella sentenza 22659 - siccome costituisce un giudizio consequenziale a fatti reali,
assume rilievo ai fini penali solo qualora venga superato il limite della continenza".

Riguardo, poi, alle espressioni 'lombrico' e 'noisette', utilizzate nell'articolo e "idonee, secondo il ricorrente, a dimostrare disprezzo nei suoi confronti, in quanto evocativa la prima di un qualcosa di viscido e la seconda avente allusioni sessuali", i giudici di piazza Cavour osservano che "l'immagine del lombrico non e' stata usata a connotazione della persona di Del Noce e che l'interpretazione dell'altra parola, operata dall'impugnante, e' del tutto soggettiva ed apodistica". Alla luce di cio', la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di Del Noce condannandolo anche al pagamento delle spese processuali e a versare 1.500 euro alla cassa delle ammende.

da articolo21

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