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mercoledì 20 maggio 2009

Ma la monnezza è sparita?

Pubblichiamo ora un articolo dei nostri amici della Valle dei templi, chi meglio di loro sà a che punto stiamo con la monnezza; qui le televisioni non ne parlano più, forse è tutto finito?.... o forse no !



C’ERA UNA VOLTA LO STATO

O quantomeno così era per molte regioni italiane. Comunque, anche laddove in verità lo Stato era assente, la gente credeva che esistesse, magari non sapeva dove o cosa fosse, ma si illudeva comunque che ci fosse un’ “entità” superiore che in qualche modo controllasse quello che accadeva nello stivale.


Certo, non un controllo capillare, ne tantomeno esteso a tutto il territorio.

Il “calzino”, si sa, “puzza”e pertanto la Sicilia, che dallo stivale è fuori, ha sempre goduto di una certa “autonomia”.

Ma se il “calzino” puzza, anche la parte bassa dello “stivale”, per intenderci là dove sta il piede (Calabria, Campania, Puglia), certamente non profuma.

Dicevamo dunque di un’ “entità”, che in quanto tale e poco visibile, ha bisogno, un po’ come Dio, di suoi ministri, di esseri in carne e ossa, che suppliscano alla sua assenza.

Pian piano, questi “ministri in carne e ossa”, finiscono con il sostituire l’entità e capita che presone il posto, inizino a dettare proprie regole, ben diverse da quelle volute da chi hanno sostituito.

Accade allora, che lo Stato, prima sostituito e poi destituito, perda ogni potere e rappresentanza sul territorio.

Si racconta dunque, ma noi non ci crediamo, che mafia, camorra e ‘ndrangheta, avessero preso il posto di questo fantomatico Stato in alcune regioni d’Italia, dettando nuove leggi e governando secondo i propri interessi.

Tra questi ultimi, il “traffico della mondezza”.

In perfetta sintonia d’odori, piedi e calzini, la mondezza trova dunque un suo spazio e un suo regno in quella regione che porta il nome di Campania, ma che è più conosciuta come “Regno di Mondezza e Camorra”.

Ma un brutto giorno, la popolazione ha la malaugurata idea di ribellarsi ai Sovrani.

Non a entrambi, ma solo a Mondezza, poiché Camorra comunque amministra bene altri aspetti dello sviluppo economico del territorio (pizzo, droga, rapine, scippi e tangenti).

Camorra, deve così separarsi dalla consorte Mondezza (Camorra, nonostante il nome è maschio).

Allo scopo, viene invitato, nella qualità di “esperto”, Sire Silvio Berlusconi, il quale a Mondezza deve tanto.

Noi non sappiamo se la Regina Mondezza avesse sorelle, ma quello che è certo, che Sire Silvio e poi anche il fratello Paolo, ebbero una lunga storia con tale Mondezza, della quale beneficiò economicamente l’intera “famiglia”.
Purtroppo, la storia d’amore dei due fratelli con Mondezza, approdò nelle aule giudiziarie e portò alla condanna di Paolo per reati vari e al pagamento di parecchi milioni di euro.
I magistrati, non compresero infatti questo rapporto di “amorosi sensi” e ritennero di intravedere persino reati di truffa in danno della Regione Lombardia, nella misura di 150miliardi di vecchie lire.

Ma torniamo alla Campania.

Forte dell’esperienza acquisita, Sire Silvio chiamato a redimere la questione sentimentale tra Camorra e Mondezza, che scandalizzava i napoletani, promise di “eliminare” fisicamente Mondezza e farla sparire così dinanzi gli occhi del popolo inferocito.

In quattro e quattr’otto, organizzò il tutto e fece sparire l’odiata Regina dalle strade di Napoli.

Acclamato come un liberatore e osannato, in particolar modo dalla sua stessa corte, Sire Silvio diede la notizia al mondo intero: ho liberato Napoli da Mondezza!
In verità, Sire Silvio, memore dell’amore antico per Mondezza, aveva provveduto, come ci racconta Repubblica, a trasferire nella Reggia di Ferrandelle l’odiata regina.
Ferrandelle, è una località che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise, proprio nel cuore del Regno di Camorra e la stessa Reggia, fu sequestrata a Sua Maestà Francesco Schiavone, Sandokan I°.

Per garantire la privacy della Regina Mondezza, la Reggia con il parco di diversi ettari, è tenuta sotto stretta sorveglianza e nessuno si può avvicinare più di tanto perché tutto il perimetro è stato dichiarato sito di interesse strategico nazionale e c'è una vigilanza molto attenta che allontana tutti quelli che cercano di guardare più da vicino.
Purtroppo, un gruppo di curiosi rompiscatole, una squadra di attivisti di Legambiente, guidati dal direttore dell'associazione ambientalista, Raffaele Del Giudice, sono arrivati sul posto per fare "un sopralluogo".

Secondo questa gentaglia che non ha nessun rispetto per la Regina che viene spesso indicata con il nome di “rifiuti”, "Ci sono montagne di rifiuti ammassate senza alcun controllo sui possibili danni sanitari e ambientali mentre continua ad arrivare quotidianamente la mondezza da ogni parte della Campania".

A completare il tutto, anche i sudditi ribelli: i sindaci di Santa Maria La Fossa e Grazzanise, che poco più di un anno fa, guidarono una clamorosa protesta alla testa delle popolazioni locali. Dopo un braccio di ferro con il Commissario per l'emergenza rifiuti – questi rivoluzionari antimonarchici - diedero il via libera alla costruzione di due piazzole che dovevano "ospitare" all'incirca 90 mila metri cubi di rifiuti. Ma in via temporanea e con l'impegno a bonificare il sito entro breve tempo. "Qui ce ne sono almeno un milione di metri cubi di rifiuti – spiega il professor Stefano Tonziello, di Legambiente - e continuano a crescere giorno dopo giorno, perché l'emergenza non è finita, ma è stata solo spostata dalle città.

Qui arrivano rifiuti "tal quale", cioè senza essere selezionati a monte. E dunque non potranno mai essere bruciati nell'inceneritore di Acerra. Inceneritore che, peraltro, ora è in pieno collaudo e per vederlo operativo se ne parlerà almeno tra sei mesi." Nell'area tutt'intorno vi sono caseifici, allevamenti di bufale, campi coltivati a foraggio, pescheti, ortaggi, fragole, irrigati con le falde acquifere inquinate.

A parere del “rivoltoso” Tonziello, forse il vero miracolo di Sire Berlusconi sarebbe quello di aver messo a tacere tutto e tutti.
Tonziello, anche lui non comprendendo il rapporto di amorosi sensi che lega i Berlusconi (ma anche Camorra) alla Regina Mondezza, si spinge oltre affermando: “Qui, lasciatemi usare il paradosso, è tutto fuorilegge per legge. Se queste cose le avessero fatte i privati, si sarebbero aperte sicuramente le porte del carcere. Tenere in questo modo i rifiuti è da criminali. Senza considerare che tra poco con l'arrivo della stagione calda, tutt'intorno l'aria sarà irrespirabile, ma ci sarà anche un pericolo sanitario immediato per la salute delle persone”.
Come dire: se è vero che la Camorra sostituì lo Stato, altrettanto vero è che il Governo ha sostituito in tutto e per tutto la Camorra.

E vissero tutti felici e contenti!

da
La valle dei templi

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