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sabato 9 maggio 2009

RAZZISMO PADANO



Il capogruppo del Carroccio a Milano propone l'apharteid sui mezzi pubblici. Molti insorgono, anche nel PdL. Per Fini lede la Costituzione ma il sindaco Moratti minimizza: è solo una battuta


Il leghista Matteo Salvini parla di riservare sui mezzi pubblici dei posti ai milanesi e alle donne. Il capogruppo del Carroccio nel comune di Milano è convinto e lo dice «da milanese che prende il tram». Non è il solo, anche Raffaella Piccinni, candidata al consiglio provinciale è dalla sua: con «vagoni solo per extracomunitari ci sarebbe più sicurezza». Poi Salvini aggiusta un po': «La mia proposta sarà valida fra dieci anni se la sicurezza nei trasporti pubblici meneghini non cambierà. I posti saranno riservati ai milanesi sì, ma di qualsiasi razza e colore. Chi mi critica non ha mai preso certe linee a rischio. Lo faccia, e cambierà idea». Le espressioni sono grezze per forma - casomai etnia, la scienza ha dimostrato da tempo che di razza umana ce n'è solo una - e contenuti (ci arriveremo tra poco) ma il messaggio xenofobo rimane.

Unanime la protesta: «una proposta da Ku Klux Klan» l'ha definita Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd; «una sparata insopportabile» ha detto Carlo Fidanza, vicecapogruppo del PdL; « Ricorda la segregazione razziale, alimenta la xenofobia ed il degrado culturale del nostro Paese» ha sentenziato Massimo Donadi capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. A Milano il Pd chiede che la Lega vada via dalla Giunta mentre il sindaco Moratti minimizza: «Mi auguro che i milanesi, come me, la considerino una battuta». Quindi dovrebbe far ridere. Il collega di partito Romano La Russa ci scherza, rivela di aver «appena firmato un disegno di legge per riservare un vagone a Salvini». Tanti si vantano di conoscere la storia eppure, alla fine, ma sì è solo una provocazione dicono. Perfino Salvini è un po' pentito ma solo perché ora quella "boutade" (a Milano è arrivato il primo caldo, sarà una coincidenza) che nelle sue intenzioni doveva raggranellare voti, ora rischia di ritorcerglisi contro.

Quanto ai contenuti. Chiunque ha preso in vita sua un mezzo pubblico (o anche solo è uscito di casa) sa che l'incuria, la scarsa igiene personale, la maleducazione e la mancanza di rispetto non si pongono limiti di alcun tipo. Ce n'è per italiani e stranieri. La Moratti si è affrettata a tranquilizzare tutti assicurando che i controlli sono aumentati, che Milano garantisce già la sicurezza sui mezzi pubblici. I numeri? Non ci sono: all'Atm, l'azienda di trasporti milanese, ci spiegano che i casi di criminalità non vengono registrati, mentre dalla prefettura apprendiamo che non c'è distinzione su dove i reati siano avvenuti. Alla fine ognuno resterà al suo posto, non ci saranno prevvedimenti e la proposta di Salvini svanirà nel nulla, liquidata come una battuta, perché c'è sempre chi si assuefa e si abitua al peggio.

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