IL CASO. Dopo il rinvenimento di alcuni esemplari morti, lo Zooprofilattico
di Brescia invita alla massima cautela Lepri, scatta l’allarme «tularemia»
Il b...
venerdì 1 maggio 2009
Tar del Lazio: Clementina Forleo non doveva essere trasferita
La sentenza
Ma il magistrato resterà ancora nella sede di Cremona
Il Tar «riabilita» la Forleo: errori sul trasferimento
Annullata la decisione del Csm. La gip: commossa
MILANO - Il Tar del Lazio dà ragione a Clementina Forleo e annulla la decisione con cui il Csm il 28 luglio 2008 ha trasferito il gip da Milano a Cremona per incompatibilità ambientale dopo che in tv e sulla stampa aveva parlato di «sottili pressioni» che avrebbe subito da «poteri forti» e di rallentamento delle indagini quando si occupava come giudice del caso Unipol/Bnl. Affermazioni che, dopo aver scatenato polemiche a non finire, si concretizzarono in un procedimento dell’organo di autogoverno della magistratura. Una sentenza che la Forleo ha accolto commuovendosi nel pomeriggio di ieri, quando le è stata comunicata al telefono in ufficio al termine di un’udienza che stava tenendo a Cremona: «Sono contenta, la giustizia ha trionfato», ha detto con gli occhi lucidi. Ma che, pur essendo teoricamente immediatamente esecutiva, non verrà applicata subito. Almeno non prima della definizione completa del suo iter che, se il Csm farà ricorso, come ha sempre fatto in casi analoghi, dovrà passare anche il vaglio del Consiglio di Stato. Per i difensori comunque si tratta di un primo punto a favore che «rappresenta un’affermazione di principio importante », dichiara uno di loro, l’avvocato Giovanni Pesce. Il quale, però, sceglie il basso profilo: «È il primo round e non comporterà un trasferimento perché a Cremona la dottoressa Forleo sta lavorando con serenità e soddisfazione ». Anche perché l’intera vicenda e tutti i suoi strascichi hanno inciso sui rapporti tra il giudice e diversi suoi colleghi milanesi. Il Tar ha accolto praticamente tutte le richieste presentate al plenum del Consiglio superiore della magistratura dal difensore della Forleo, il procuratore di Asti Maurizio Laudi, e poi nelle udienze del procedimento amministrativo dai legali del gip che, oltre Pesce, sono Mario Sanino e Mauro Renna.
Tre i punti evidenziati dai giudici nelle 24 pagine della sentenza. Il primo è che di fronte al Csm il procedimento sulla Forleo non doveva seguire la strada amministrativa del trasferimento d’ufficio, ma quella disciplinare che eventualmente può portare a un trasferimento cautelare; lo impedisce la legge sulla materia che, modificata nel 2006, ha però creato un sistema che soffre di una «sorta di incompletezza », commentano i magistrati. Il secondo passaggio riguarda il fatto che non è stata data una «esauriente spiegazione sulla plausibilità» del perché l’indipendenza e la imparzialità di Clementina Forleo sarebbero state messe in dubbio dalle sue dichiarazioni. Il terzo argomento sottolineato dal Tar, infine, è che doveva essere valutata dal Csm anche la richiesta con cui Laudi aveva invitato all’astensione per «inimicizia personale» il vice presidente della prima commissione Letizia Vacca la quale, in piena fase istruttoria, aveva pubblicamente definito la Forleo e il collega Luigi De Magistris come «cattivi giudici che non danno il buon esempio». È «arduo ipotizzare che l’inosservanza dell’eventuale obbligo di astensione non abbia potuto produrre un’alterazione del procedimento », commentano i giudici. «Sono felice, ma quelle scritte dal Csm sono state pagine buie», commenta, riferendosi anche alle sue vicende, De Magistris, che si è felicitato per la sentenza insieme con Antonio di Pietro, leader d’Italia dei Valori, partito per il quale è stato candidato alle Europee lo stesso De Magistris e, di recente, anche l’avvocato Pesce.
Giuseppe Guastella
01 maggio 2009
Fonte: Corriere della Sera
http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_01/il_tar_riabilita_la_forleo_Giuseppe_Guastella_eeedd794-3628-11de-a78d-00144f02aabc.shtml
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento