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Il b...
giovedì 6 agosto 2009
I petrolieri: il prezzo non diminuirà. Il governo si accuccia
ROMA - Non se ne parla proprio. I petrolieri, a muso duro, hanno risposto picche ad una flebile richiesta del sottosegretario allo sviluppo economico,Stefano Saglia , per una minima riduzione del prezzo d prezzo dei carburanti. Il prezzo è giusto, gli aumenti sono giusti,governo e consumatori se ne facciano una ragione. Per le compagnie petrolifere non ci sono margini per alcuna riduzione. Neanche di quei 2 centesimi di euro al litro che aveva chiesto il ministero dello sviluppo economico.
Il responsabile delle relazioni esterne dell'Unione petrolifera, Marco D'Aloisi, al termine dell'incontro con il sottosegretario afferma: "Le compagnie nella loro piena autonomia ritengono non ci sia spazio per una riduzione dei prezzi". Poi non avendo di meglio da fare attacca le associazioni dei consumatori e i giornali per "l'ingiustificato" che avrebbero dato alle notizie degli aumenti. Tale rilievo sarebbe alla base delle proteste contro la crescita dei prezzi dei carburanti.Insomma se i giornali non ne parlavano le associazioni dei consumatori non avrebbero saputo e i cittadini sarebbero andati in vacanza felici e contenti. Per essere il responsabile delle relazioni esterne, quel tal Marco d'Aloisi deve avere un ben alto concetto della libertà dell'informazione. Ma nell'era berlusconiana c'è poco da aspettarsi.
in www.dazebao.org
Bocciata anche l'ipotesi di una previsione trimestrale dei prezzi (così come già avviene per il gas e l'elettricità) che è allo studio del ministro Scajola: "Sarebbe un ritorno all'indietro, sarebbero prezzi amministrati e, negli anni '70, quando c'erano i prezzi amministrati molte compagnie hanno lasciato il paese". Piuttosto "il governo potrebbe sterilizzare l'Iva", aggiunge D'Aloisi che ha il coraggio di bussare a quattrini. Il sottosegretario di fronta a tanta arroganza si limita a dire che “ in certe circostanze il governo può anche perdere la pazienza". Poi supplica i petrolieri perlomeno di non praticare nuovi aumenti nei giorni dell'esodo di ferragosto. "Se venisse meno l'impegno delle compagnie in questo senso- azzarda- valuteremo la possibilità di sanzioni amministrative" dice Saglia. Poi forse spaventato di essersi spinto troppo oltre e fa marcia indietr. Non parla più di sanzioni amministrative: "Noi abbiamo chiesto di ridurre i prezzi ma- afferma- non siamo in un regime sovietico, al massimo possiamo operare una moral suation nei confronti delle compagnie".
Il richiamo al “regime sovietico” rende i petrolieri ancor più arroganti: "I rincari sono ampiamente giustificati e crediamo - conclude D'Aloisi-che non ci sia spazio per ridurre il costo alla pompa. Finché siamo in un regime di libero mercato, il costo della benzina segue l'andamento del mercato" Ma quando il prezzo diminuisce ci si dimentica subito di seguire il mercato,ma questo il sottosegretario non lo dice
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